La maggior parte dei freelance preferisce lavorare di notte, perché ha più stimoli creativi rispetto al caos e alle mille distrazioni del mattino.
Certo, un freelance può autogestirsi, quindi risulta più facile per lui organizzare la giornata lavorativa. Ma se non fosse solo una questione di organizzazione, se fosse la creatività a essere al centro di questa scelta?
Infatti, protagonista indiscussa di questo cambio rotta è proprio lei.
La risposta non è così semplice come si pensa.
A riguardo sono state ipotizzate non poche teorie sullo sviluppo attivo e creativo notturno. E allo stesso tempo, non è solo la notte a favorire il processo creativo, ma anche il cosiddetto “momento giusto” che permette la vera mise-en-oeuvre di un’idea.
Con questo, intendiamo dire che non esiste un vero momento della giornata adeguato per lo sviluppo creativo. Il momento giusto è il massimo momento d’ispirazione del creativo, non controllabile, non gestibile e soprattutto non programmabile.
Dal momento giusto al flow creativo è poi un attimo…
Sebbene esistano diverse definizione di flow creativo, noi preferiamo dare la nostra definizione:
in italiano flusso creativo, ovvero momento di creazione e sviluppo dell’idea in cui si vengono a creare meccanismi creativi indissolubili in cui durante la progettazione di un’idea, si ha già un nuovo input per associare la prima fase del progetto a una seconda.
In questo flow creativo, sembra che l’idea nella nostra mente riesca a prendere forma e riesca ad associarsi più facilmente ad altre idee che fanno parte dello stesso progetto.
Se il flow creativo lo permette, il progetto può definirsi concluso.
Non vi è una diretta correlazione tra esse, ma possiamo ipotizzare che la notte potrebbe coincidere con il momento giusto. Queste due fasi a volte sono dovute a esperienze passate da parte della persona. Facciamo un esempio: Marco dopo diversi anni di lavoro al mattino, un giorno non può presentarsi in ufficio a causa di un problema. Risolto il suo problema, decide di lavorare di notte da casa, per completare il suo progetto. Durante la notte, si rende conto che tutte le idee che aveva e che non riusciva a mettere in ordine da giorni, risultano connesse da un’altra soluzione a cui non arrivava da tempo. Quella notte completa il suo progetto.
Potremmo anche dire che la notte, invece non coincide con il momento giusto, perché il momento giusto è fonte d’ispirazione e non è programmabile. In questo caso, esistono due strade diverse.
Vediamo alcuni esempi:
Secondo la nostra prima ipotesi, il caso (1) è una risposta al fatto che la notte non corrisponde al momento giusto, che il momento giusto non è prevedibile e che il creativo riesce a lavorare meglio quando trova ispirazione.
Secondo la seconda ipotesi, invece, il caso (2) è una teoria secondo cui la notte favorisce stimoli creativi per il raggiungimento di soluzioni non pervenute in altri momenti della giornata.
Come agenzia di comunicazione, abbiamo deciso di prendere in esame la seconda ipotesi (per ora…) e di testare una giornata di lavoro notturna, al fine di gettare luce sul nostro comportamento e sul processo creativo che avviene in ore non convenzionali.
Saremo la prima agenzia di comunicazione in Italia a lavorare di notte.
Sarà la Luna a fornire questa ispirazione? Testiamo.
Inauguriamo così la prima edizione della Matò Friday Night Session.
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