Perché parliamo di Atti Linguistici?
È fondamentale parlare di Atti Linguistici in relazione al nostro lavoro nell’ambito del Marketing. Del marketing fanno parte diverse componenti, tra cui la sfera del copywriting.
Parole, frasi e immagini sono gli elementi più importanti per comunicare qualcosa. Un’immagine comunica, ma non basta quando si riferisce a un concetto. Una frase comunica ma quando il concetto alla base è complesso non si riesce a immaginare il contesto se non si ha un’immagine adatta da associare.
Oggi per noi è facile associare alla parola “casa” l’immagine di casa. Ma quante immagini di casa esistono al mondo? Potremmo immaginare una casetta con porta, finestre, un appartamento o una villa con piscina…
Questo presuppone che frasi e immagini si associano in un insieme perfetto per rendere più chiara la visione che si desidera esprimere.
Le parole e le frasi però, non servono solo a questo: nell’epoca in cui il digitale ha investito a pieno le nostre vite, quella che sembra una semplice frase o che viene impiegata nel linguaggio comune, viene – nel marketing – usata con uno scopo ben preciso, indurre all’azione. Oggi, queste parole associate all’azione si chiamano CTA (call to action) e rientrano in un contesto ancora più grande chiamato copy.
Questo è il motivo per cui dobbiamo necessariamente conoscere “le frasi” o come esse vengono strutturate per portare le persone all’azione.
Da qui, l’esigenza di fare alcuni passi indietro.
Chi li ha postulati?
Nel 1962, il filosofo inglese e studioso di pragmatica e più in generale di linguistica, Austin introduce la teoria degli Atti Linguistici.
In che ambito ci troviamo?
Gli Atti Linguistici li troviamo in ambito linguistico e nella Pragmatica.
Di cosa si occupano la Linguistica e la Pragmatica?
La linguistica studia diversi ambiti della lingua: la fonologia, ovvero lo studio dei suoni linguistici; il lessico; la sintassi; la morfologia; la semantica, ovvero lo studio dei significati delle parole e delle frasi.
La Pragmatica, invece, è un settore della semiotica (ovvero lo studio dei segni) che studia le relazioni tra i segni e il contesto sociale e comunicativo del loro uso.
Cosa sono? Facciamo degli esempi.
Si intende per “atto” qualcosa che “facciamo”: qualcosa che costituisce un comportamento attivo (anziché passivo) di un soggetto. La teoria degli atti linguistici, considerando il proferire enunciati come un compiere atti, considera la produzione di parole o di frasi come esecuzione di atti linguistici. Per Austin, in questo scenario distinguiamo 3 tipi di atti:
In ogni Proferimento Linguistico è possibile distinguere:
- Atto Locutorio
- Atto Illocutorio
- Atto Perlocutorio
Atto Locutorio
Corrisponde al fatto di dire qualcosa, al proferimento di un’espressione ben formata sintatticamente e dotata di significato (tutto ciò che è oggetto di studio della sintassi e della semantica).
Atto Illocutorio
Corrisponde all’azione che viene effettivamente compiuta proferendo l’enunciato (affermazione, ordine, promessa, avvertimento, conferimento di onorificenza, ecc.).
Atto Perlocutorio
Corrisponde agli effetti dovuti all’atto illocutorio.
Per esemplificare il concetto si può pensare all’enunciato: “Sparale!” che A rivolge a B parlando di C. Dicendo questo A intende dire a B di sparare a C (locuzione), nel farlo sollecita B a sparare a C (illocuzione) e si auspica che B raccolga il suo consiglio (perlocuzione).
Prova a fare un esempio tu ora…
Che rapporto c’è tra gli Atti Linguistici e le Call to Action?
Traslando la teoria degli Atti Linguistici nella comunicazione del Marketing (digitale, offline, ecc…) ci assumiamo la responsabilità di associare l’intento delle CTA con gli atti principalmente perlocutori, ovvero quelli che presumono un’azione da parte di qualcuno che non-è-prevedibile. Esempi sono, Clicca qui, Scopri di più, Leggi l’articolo, ecc…
Apparentemente noi stiamo dicendo una frase di senso compiuto (una frase ben costruita sintatticamente e semanticamente) in un dato contesto (atto locutorio), ma stiamo allo stesso tempo suscitando un’emozione in chi la legge (atto illocutorio) e presupponiamo che tale frase possa provocare un’azione non prevedibile in conseguenza (atto perlocutorio).
Ora potremmo usare una strategia per farti cliccare proprio su questo pulsante qui sotto, ma non lo faremo. Sappiamo che se ti chiedessimo di fare un esempio con quello che hai capito, non sarebbe facile. Sappiamo anche che hai bisogno di qualcuno che ti aiuti, ma non siamo qui per convincerti. Siamo solo qui per aiutarti.